PERU INFO
Stranezze dal Perù
Aneddoti sul Perù
La spedizione Kon-Tiki
Diversi cronisti vissuti nell’epoca delle conquiste come Pedro Sarmiento de Gamboa scrissero che l’Inca Túpac Yupanqui (figlio di Pachacútec) salpò con 20.000 uomini dalle coste dell’attuale Ecuador per giugere alle isole Huaga Chumbi e Nina Chumbi (le attuali Galapagos) a 972 km dalla costa e poi alle isole Tuamotu (ora Polinesia Francese) a 6.800 km (3.770 miglia nautiche).
L’esploratore e antropologo norvegese Thor Heyerdahl volle dimostrare che i popoli delle Ande potrebbero aver colonizzato le isole del Pacifico del Sud già in tempi precolombiani. A questo scopo organizzò una spedizione nel 1947 dal porto di Callao a Lima con una zattera simile a quelle raffigurate nei disegni lasciati dai conquistadores, e attraversò così l’oceano Pacifico con cinque uomini per quasi 7.000 km durante 101 giorni fino all’isola Raoia dell’arcipelago Tuamotu. La sua teoria è stata respinta dai più ma rimangono i manoscritti dei conquistadores.
Rio delle Amazzoni
Due spedizioni scientifiche internazionali, una diretta dall’esploratore polacco Palkiewicz nel 1996 e una dall’IGN del Perù e del Brasile nel 2006, hanno stabilito con precisione l’origine del fiume sul monte innevato Quehuisha (5.150 m di altitudine) nel Quebrada Apacheta vicino alla vetta Mismi (Canyon del Colca – Arequipa).
Queste ricerche hanno permesso di calcolare la lunghezza del fiume, il quale ammonta a 7.062 km, 300 km più del Nilo (6.756 km) che in precedenza era considerato il più lungo al mondo.
Il Rio delle Amazzoni non solo è il più lungo al mondo ma anche quello con la maggior portata con una media di 209.000 m3 / secondo, equivalente alla somma delle portate degli altri 7 fiumi dalla maggior portata al mondo (Congo, Ganges, Orinoco, Madeira, Yangtze, Negro e Rio della Plata). Quello delle Amazzoni è il fiume responsabile del 20% di afflusso mondiale d’acqua dolce negli oceani.
Così come la maggior parte delle volte in Perù, ogni volta che un fiume attraversa una regione diversa il nome cambia. Per questo, prima di chiamarsi Rio delle Amazzoni, prende il nome di Apurímac, Ene, Tambo, Ucayali e dopo essersi unito al fiume Marañon nelle vicinanze di Iquitos (Perù), il suo nome cambia finalmente in Amazzoni.
La Perricholi
Micaela Villegas e Hurtado María (1748 – 1819), attrice teatrale di Lima proveniente da una famiglia modesta, divenne famosa per la sua relazione scandalosa con il vicerè del Perù, il sessantenne Manuel Amat y Juniet che fece costruire numerosi palazzi spettacolari in onore della sua amata come la Alameda de los Descalzos e la Passeggiata dell’Acqua.
Il soprannome dell’attrice non era per nulla romantico. L’alta società infatti disprezzava questa donna meticcia ambiziosa, capricciosa e provocatrice al punto da chiamarla “perra chola” (puttana indigena) che storpiavano in “perri choli”, ancora più umiliante.
La sua storia ha ispirato molti scrittori, film e opere teatrali come la novella del francese Prosper Mérimée “La carrozza del Santo Sacramento” che venne portato in scena con la famosa operetta di Jacques Offenbach “La Périchole” nel 1868 e al cinema con “Le carrosse d’or” (la carrozza d’oro) di Jean Renoir nel 1953, oppure il libro di Thornton Wilder “The bridge of San Luis Rey”, il quale ricevette tre premi Pulitzer e dal quale vennero tratti tre film, l’ultimo dei quali è di Mary McGuckian nel 2004 con Robert de Niro e Geraldine Chaplin.
Santa Rosa da Lima
(1586 – 1617) è la prima e più importante santa d’America. È patrona di Lima, del Perù, del Nuovo Mondo, delle Filippine, della Polizia Nazionale peruviana e delle forze armate di argentina e Paraguay. Devota già dalla prima giovinezza, si è sempre dedicata agli altri. Nel 1615 una flotta di pirati olandesi si stavano organizzando per attaccare Lima, causando la fuga di molte persone. La misteriosa morte del capitano olandese è stata attribuita a Rosa e alle sue orazioni, che salvarono quindi la città.
Oggigiorno la santa è raffigurata nella banconota da 200 soles e viene celebrata in molti paesi il 30 agosto (il 23 in Spagna). Questa data è un giorno festivo in tutto il Perù durante il quale i peruviani lasciano i loro desideri scritti su un biglietto nel pozzo situato all’interno del santuario di Santa Rosa da Lima.
Le Tapadas – Le donne velate
Flora Tristán, una femminista dell’epoca, ci racconta che le donne di Lima coperte da veli vissute tra il XVI e il XIX secolo sono col tempo diventate un simbolo di emancipazione femminile nel mondo intero. Nonostante fossero velate, potevano camminare sole per strada, provocando l’infuriamento del clero.
Questo fenomeno prese origine dalle donne meticcie dell’alta società che usavano la saya, una gonna larga che cingeva i fianchi invece dei vestiti larghi che si usavano all’epoca, e il manto di seta che copriva la testa e il volto lasciando scoperto solo un occhio. Così vestite, riuscivano nascondere la loro identità e a sfiggure alla sorveglianza degli uomini per prendersi delle libertà tra cui quella i essere corteggiate in totale anonimato, cosa che generava parecchia confusione. In questo modo un uomo rischiava di corteggiare la propria moglie, madre, figlia o cugina senza saperlo. Spesso la Chiesa tentò invano di proibire questa usanza e il vicereame lo mantenne valido per 3 secoli.
I premi del folklore peruviano
Due danze praticate nella Cordigliera delle Ande sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2010.
La danza delle forbici
La Danza de las Tijeras. In questa esibizione, le ballerine vestono abiti molto colorati ed eseguono diverse acrobazie a turni, sfidandosi nel pericolo di eseguire queste mosse con delle grandi forbici in mano.
Sembra che questo ballo abbia ispirato la breakdance dell’hip hop data la grande similitudine.
La Huaconada
Un gruppo di uomini denominati huacones si coprono il viso con maschere dal naso molto prominente che ricorda il becco del condor, ballano, saltano e “castigano” gli adulteri e i ladri con delle frustate.
Fiesta de la Candelaria
Festival della Vergine della Candelaria - Questa festa viene celebrata in onore della patrona della città di Puno ed è stata dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità nel novembre 2014 dall’UNESCO. Il festival si svolge lungo 2 settimane tra gennaio e febbraio. Vi partecipano 170 gruppi provenienti da tutta la regione con 40.000 ballerini e musicisti che combinano la religione alla tradizione musicale, danza e artigianato proprie delle culture quechua, aymara e meticcia dell’altopiano andino. Lo spettacolo colorato offre “danze con costumi di luce” e maschere stravaganti.
Il festivel è uno dei 3 più importanti del Sudamerica assieme al carnevale di Rio de Janeiro e il Carnevale di Oruro in Bolivia.
Valzer creolo o peruviano
È una rielaborazione del valzer europeo e viene accompagnato da chitarra e cajón (cassa in legno). Molto popolare in tutta l’America Latina tra gli anni ’30 e ’50, la cantante francese Edith Piaf rese famoso il questo valzer con il brano “la foule”.
Ima Sumac
L’appellativo significa “che bella” in quechua (lingua degli Incas) – ma il suo vero nome era Zoila Augusta Emperatriz Chávarri di Castillo e si proclamava discendente diretta dell’Inca Atahualpa, confermato poi dal governo peruviano nel 1946. Era cantante lirica di grande successo negli anni ’50 nota per il suo registro vocale particolarmente esteso che copriva 5 ottave, da Mi2 a Mi7, da soprato di coloratura a baritono. È l’unica che riuscì a fare la tripla coloratura o trillo degli uccelli. Una stella della Hollywood Walk of Fame è dedicata a Ima Sumac.
Juan Diego Flórez
Tenore riconosciuto a livello internazionale, è uno dei migliori cantanti lirici al mondo. È stato più volte menzionato successore di Pavarotti e considerato da Placido Domingo “il più grande tenore leggero di tutti i tempi”.
La tomba del signore di Sipán
Ubicata vicino a Chiclayo a nord del Perù, La tomba del signore di Sipán è considerata la più importante d’America e viene solitamente paragonata a quella di Tutankamon in Egitto per via delle ricchezze che contiene.
Il signore di Sipán era un governatore dei Moche e venne sepolto nel 250 d.C. con 8 persone, 2 lama, 1 cane, diverse ceramiche e più di 400 oggetti in oro, argento, rame e pietre semipreziose.
L’era del guano
La vicenda comincia nel 1845 con il primo mandato del presidente Rámon Castilla, il quale decise di ristabilire economicamente il paese a seguito di 20 anni di anarchia e paralisi economica post-indipendenza.
Il guano, termine quechua (lingua degli Incas) che indica gli escrementi degli uccelli della costa marina, è un fertilizzante ricco in azoto e fosforo.
Questo materiale migliora la struttura del suolo ed è considerato il miglior fertilizzante naturale al mondo.
La costa peruviana sul Pacifico è la più ricca al mondo a livello di fauna marina. Questo è dovuto alla corrente fredda di Humboldt proveniente dall’Antartide, la quale favorisce la formazione di plancton, nutrimento base per i pesci, e quindi permette lo sviluppo di questo paradiso di uccelli, foche, ecc… Circa 25 isole vicine a Chincha e Paracas (200 km a sud di Lima) erano coperte da uno strato di guano di quasi 70 metri di spessore. L’alta richiesta del Nord America ed Europa per lo sviluppo agricolo rese il Perù un paese prospero per 30 anni.
In quell’epoca si stima vi fosse una colonia di 28 milioni di uccelli che permettevano un export di 300.000 tonnellate l’anno. Oggigiorno vi sono solo 5 milioni di esemplari e l’export è sceso a non più di 20.000 tonnellate a causa della pesca intensiva dell’anchoveta (simile all’acciuga) che viene impiegata nella produzione di farina di pesce (seconda risorsa del paese).
Questa ricchezza pronta all’uso si convertì in benefici solo per la capitale, mentre il resto del paese venne totalemte dimenticato. La Spagna volle sfruttare questa risorsa addirittura richiedendo il pagamento del “debito dell’indipendenza” e cercando di impadronirsi delle isole nel 1864. Il Perù dichiarò guerra agli spagnoli e riuscì a sconfiggere la flotta avversaria.
I governi dell’epoca commisero lo sbaglio di non aver investito i profitti nell’industria e nell’educazione delle nuove generazioni.
Il paese cominciò ad importare tutto ciò di cui aveva bisogna dall’Europa, rovinando così la propria industria già di per se debole. L’esaurimento di questa risorsa e l’impegno nella Guerra del Pacifico facero andare il Perù in bancarotta nel 1879. Perse la guerra a fianco della Bolivia contro il Cile.
La febbre del caucciù
Dopo l’invenzione della vulcanizzazione di Charles Goodyear e degli pneumatici da parte di John Boyd Dunlop, nel 1880 ebbe inizio nella foresta amazzonica una febbre del caucciù, simile a quella dell’oro in Nord America qualche anno prima. Gli avventurieri di tutto il mondo giunsero per estrarre il latex dal caucciù.
Iquitos in Perù e Manaus in Brasile divennero città incredibilmente fiorenti dove prevaleva il lusso e la raffinatezza nel bel mezzo della foresta.
Il boom del caucciù durò 35 anni, durante i quali gli indigeni venivano sfruttati, maltrattati, assassinati, schiavizzati e forzati alla prostituzione. Nel mentre, la Gran Bretagna esportava illegalmente semi di hevea (albero del caucciù) per piantarle in Indonesia, Ceilán e Africa sub sahariana, dove il rendimento era migliore. Questo comportò un abbattimento dei costi di produzione e pose fine al monopolio del Sudamerica nel 1915. La parola “caucciù” deriva dal quechua (lingua degli incas) "cao" che significa legno e "tchu" piangente.
Nel 1915 iniziò la decadenza delle città sorte nella foresta amazzonica, che divennero povere e sempre più isolate. A partire dagli anni ’40 si iniziò ad estrarre il petrolio e ad esportare il legno, che sono tutt’oggi la principale risorsa economica della foresta.
Insolito